Sulle orme di Dušan Jurkovič: un viaggio tra radici, legno e meraviglia

Non è un viaggio come gli altri, quello che sto per raccontarvi.
È un ritorno. Un’esplorazione. Un incontro con qualcosa che mi appartiene da sempre, ma che non avevo mai davvero guardato con gli occhi pieni di consapevolezza.

Sto parlando del mio viaggio sulle orme dell’architetto Dušan Jurkovič. Un uomo geniale, visionario, profondamente radicato nella tradizione popolare slovacca. Un artista che non ha solo costruito edifici, ma ha scolpito emozioni nel legno.
E sì, era anche mio nonno.

Il richiamo delle origini

Per anni ho sentito pronunciare il suo nome in famiglia. L’ho visto in libri, ho ammirato alcune sue opere in fotografia, ma solo da adulto ho sentito quel richiamo forte, profondo, che ti spinge a cercare le tue radici non solo nella memoria, ma nei luoghi. Così è nato questo viaggio: dal bisogno di conoscere chi sono, partendo da ciò che ha lasciato lui.

In due giorni ho attraversato boschi, piccoli villaggi e città, alla ricerca delle sue opere. Mi sono fermato davanti a case colorate che sembravano uscite da una leggenda, ho camminato nei corridoi silenziosi delle terme di Luhačovice, ho toccato le travi scolpite a mano a Pustevny. Ogni luogo era una finestra sulla sua mente creativa.
Ogni dettaglio parlava il linguaggio della terra.

Un’architettura che emoziona

Quello che colpisce, visitando le sue opere, è che niente è freddo o distante. Le sue architetture sono vive, calde, piene di significato. I motivi popolari, il legno intagliato, i colori accesi: tutto racconta un amore immenso per la cultura del proprio popolo.
Non è un’architettura che impone, ma che accoglie.
Non vuole stupire, ma emozionare.

Lo chiamavano “il poeta del legno” – e ora capisco perché.

Perché questo blog

Con questo blog voglio condividere il mio viaggio non solo geografico, ma personale. Voglio portarvi con me tra le opere di Jurkovič, farvi scoprire la loro bellezza, la loro unicità, e magari ispirarvi a partire a vostra volta.
Perché conoscere l’architettura di Jurkovič è come leggere una poesia scolpita nella materia.
È riscoprire un’identità. È imparare a vedere la bellezza che nasce dal legame tra passato e presente.

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